Perchè un abbecedario per ragazzi non vedenti?
Le ragioni sono diverse, la prima è che il mondo sta cambiando e con esso le parole.
Un ragazzo non vedente ha il diritto di leggere e studiare come tutti. Questo diritto può pretenderlo dalla società nel momento in cui riesce a educare le mani alla visione.
La bellezza della lettura tattile, la traduzione in potenziale elettrico della percezione di punti su una griglia, è possibile grazie all’intuizione di Louis Braille, l’inventore dell’alfabeto che prende il suo nome, divenuto cieco accidentalmente. Ispirato da un codice di comunicazione militare, simile al Morse, inventa un alfabeto che può essere letto e scritto da persone non vedenti.
Imparare a leggere il Braille è un processo lungo in cui sono coinvolti genitori e insegnanti nel complesso sistema di combinazioni di sei punti su una griglia 2×3, di appena due centimetri, che un ragazzo deve apprendere per conquistarsi l’indipendenza attraverso l’accesso alla conoscenza.
Il percorso di avvicinamento alla lettura e scrittura braille inizia tra i 4 e 6 anni con l’educazione al tatto. Bisogna innanzitutto allenare le dita a vedere (questo livello è chiamato pre-braille).
Successivamente si introduce l’alfabeto, la punteggiatura e i numeri in braille utilizzando sistemi che attraverso il gioco consentono al bambino di associare suono e segno braille. A questo punto è fondamentale il coinvolgimento della famiglia e degli insegnanti per avviare un percorso di condivisione delle storie scritte in braille.
Il bambino sarà diventato ormai un ragazzo (8/12 anni).
L’abbecedario tattile è stato realizzato per essere utilizzato proprio in questa fase di transizione in cui la conoscenza del segno braille si associa alla curiosità verso le parole, come riflesso della scoperta del mondo. L’alfabeto italiano completo di 26 lettere è stato declinato in altrettante parole scritte in braille accompagnate da un disegno tattile e da una descrizione per i genitori e gli insegnanti.
Ogni parola racconta una storia. Ogni parola è un insieme di suoni composto da vocali e consonanti. Ogni parola è un viaggio alla scoperta della forma degli oggetti di uso comune in cucina.
Ma anche per chi vede, quest’abbecedario vuole essere uno stimolo a bendarsi, almeno per un momento, e viaggiare nell’incredibile universo della visione tattile.
Il progetto dell’abbecedario tattile è stato sviluppato nel corso di Stampa d’Arte (a.a. 2013-14) nel Biennio di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, seguendo le linee guida dell’incisione sostenibile. Stampato in tiratura limitata di 5 copie, su torchio a stella Bendini, carta Annigoni 250 grammi.
Hanno partecipato gli studenti Roberta Cazzella, Federico Menghini e Francesca Pecoraro. Un doveroso ringraziamento al prof. Luigi Mangia e Alessandro Napoli per la preziosa collaborazione tecnica.